L'ATC BR/A La gestione dei predatori  
  Il Territorio Provinciale I miglioramenti ambientali  
  Le immissioni di selvaggina Le Stoppie  

Introduzione
I ripopolamenti
Le lepri immesse dal 1996 al 2013
Le lepri che verranno immesse nel 2014

Introduzione

La lepre rappresenta la specie stanziale storica della provincia di Brindisi, anche se, pur trovando in questa idonee condizioni ambientali, all’inizio dell’attività dell’A.T.C. BR/A incontrare una lepre nelle campagne brindisine era un evento più unico che raro. Infatti già dopo l’ultimo conflitto bellico, come d’altronde in tutte le regioni centro-meridionali, la situazione della popolazione della lepre è stata caratterizzata da una graduale riduzione di densità, che intorno al 1970 si è notevolmente ridotta, fino a fare ritenere nel 1996 la lepre quasi del tutto estinta.

Tra le cause che nel volgere di questi anni hanno determinato un decremento della popolazione della lepre si possono annoverare:

- le modificazioni quali-quantitative ambientali, dovute agli attuali tipi di coltivazione, che hanno comportato una notevole riduzione della diversità ambientale e delle superfici coltivate, portando con se la meccanizzazione e l’uso dei pesticidi;

- l’aumento dei predatori, tra cui i cani randagi e le volpi;

- l’aumento dell’antropizzazione rurale;

- l'’incremento della rete di strade asfaltate;

- l’inquinamento industriale.

La lepre originaria dell’areale brindisino si presentava con le seguenti caratteristiche: notevole grandezza della testa, mantello di tono più fulvo e la zona del groppone più scura, che continua nella striscia nera della coda.


I ripopolamenti

L’inizio delle attività di ripopolamento delle lepri in Italia è attestato sin dall’inizio del secolo scorso, esso è iniziato in Toscana ed in altre zone dell’Italia centrale, con lepri provenienti dall’Austria ed in generale dall’Europa dell’Est, ma anche con soggetti di cattura nazionale.

La pratica del ripopolamento rispondeva a più esigenze, innanzitutto a quella di incrementare il numero delle lepri, poi a quella di rinsanguare le lepri per migliorare la fertilità delle lepri indigene ed aumentarne la taglia, infatti soprattutto quelle presenti nel meridione erano di taglia più piccola rispetto a quelle dell’Est Europa.

L’aumento progressivo del numero dei cacciatori, avutosi nella seconda metà del secolo scorso, unito alla progressiva riduzione della riproduttività naturale della lepre, per i motivi  già sopra accennati, ha indotto ad un ricorso sempre più massiccio del ripopolamento cosiddetto artificiale, con lepri importate inizialmente dall’Est Europa e successivamente dal Sud America.

Sono molti i fattori da tenere in considerazione prima di intraprendere un’attività di ripopolamento: la provenienza, l'età e le condizioni sanitarie dei soggetti al momento del rilascio, l'epoca e il sito di rilascio.

Gli animali utilizzati per le immissioni possono essere di diverse origini:

-  lepri di cattura locale;

lepri di allevamento (lepri adulte o leprotti con o senza fase di preambientamento);

-  lepri d'importazione

 

Le immissioni dell’A.T.C. BR/A

Visto che nella Provincia di Brindisi non vi è stata l’istituzione di idonee zone di ripopolamento e cattura, che avrebbero permesso un naturale ripopolamento delle aree limitrofe ad esse, si è dovuti ricorrere alle immissioni di capi provenienti da altri siti.

Queste immissioni hanno prodotto un risultato apprezzabile, tanto che ora esistono aree ove è possibile osservare una buona densità della specie, soprattutto in aree non interessate da estese monocolture, e caratterizzate da colture in rotazione e foraggiere.

I tecnici dell’A.T.C. BR/A, data l’intensa attività gestionale degli ultimi anni hanno avuto modo di appurare che le lepri che hanno dato migliori risultati, a livello di sopravvivenza e di riproduzione, sono quelle di cattura originarie dall’Est Europa.

Ogni progetto d’immissione è stato curato nei più minimi particolari da parte dei tecnici dell’A.T.C., prestando particolare attenzione ai seguenti aspetti:

- periodo di immissione;

- individuazione e miglioramento delle aree più idonee;

- provenienza e qualità degli animali;

- lotta contro i predatori;

- lotta contro il bracconaggio;

- tecniche di immissione.

 

Periodo di immissione

Il periodo di immissione delle lepri è quello che va dal 01 al 10 febbraio, periodo che ha molteplici ragion d’essere, così come di seguito meglio riportati:

- Legislazione faunistico venatoria: la  L. R. 27/98 prescrive, ai sensi dell’art. 21, comma 7, che le immissioni di fauna a scopo di ripopolamento possono essere effettuate entro il 31 agosto di ogni anno, cioè nel periodo ricompresso tra la fine e l’inizio dell’annata venatoria (a caccia chiusa);

 - Biologia degli animali: in quel periodo le lepri sono all’inizio della stagione riproduttiva, per cui possono partecipare all’incremento della popolazione;

 

Individuazione e miglioramento delle aree più idonee

Un aspetto importantissimo per la buon riuscita di una immissione di lepri è l’individuazione delle zone oggetto del ripopolamento, per la quale occorre tenere presente vari elementi in considerazione delle esigenze vitali della lepre:

- Tipo del territorio: la lepre europea, oggetto delle nostre immissioni, predilige ambienti aperti, ed i terreni pianeggianti o collinari, fertili e drenati;

- Tipo di colture presenti: la lepre trova una condizione ideale nelle zone coltivate, ove esistano disponibilità alimentari in ogni periodo dell’anno, evita le fitte boscaglie, le foreste troppo estese, le pendici ombrose, i terreni freddi e umidi dove al mattino la rugiada si mantiene a lungo;

- Antropizzazione: l’abusivismo edilizio, assai fiorente nelle nostre campagne, e l’abuso del ricorso alla pratica dei condoni, ha reso sempre più presente la presenza dell’uomo determinando al contempo un frazionamento dei terreni, e rendendo gli stessi poco adatti agli animali selvatici;

- Frazionamento: la lepre come detto preferisce gli ambienti aperti e viene limitata nei suoi spostamenti dai muretti a secco spesso associati dall’abuso di recinzioni con reti metalliche;

- Assenza di predatori: la lepre è oggetto dell’attività predatoria da parte di volpi, cani randagi, e gatti inselvatichiti, e nel caso dei leprotti anche da parte dei gabbiani;

- Scarsità di strade asfaltate: i terreni attraversati da strade asfaltate caratterizzate da un fitto traffico automobilistico e che consentono un'elevata velocità di percorrenza favoriscono gli investimenti degli animali selvatici;

- Controllo del bracconaggio: va tenuto presente che dei terreni siapur vocati per le immissioni di lepri, ma scarsamente controllabili, proprio a causa della loro natura, dalle autorità a ciò preposte favoriscono l’attività dei bracconieri.

L’A.T.C. ha inoltre prestato una notevole attenzione al miglioramento dei siti di immissione, attraverso contributi ai proprietari e/o conduttori di fondi rustici, allo scopo di mantenere habitat adeguati al mantenimento ed alla riproduzione spontanea della fauna.

Gli incentivi stanziati per gli agricoltori dall’A.T.C. BR/A sono stati di tre tipi:

- Maggese faunistico (colture a perdere) consistente nella semina e nella successiva conservazione per almeno un anno di miscugli erbacei;

- Mancata e/o posticipata aratura delLe Stoppie, consistente nella mancata aratura delLe Stoppie dopo la mietitura del grano fino alla fine di settembre;

- Miglioramento dell’Habitat, consistente nella realizzazione di elementi, essenzialmente specie arbustive, favorevoli alla frequentazione della fauna selvatica.

 

Le lepri immesse dal 1996 al 2013

DATA N. CAPI RAPPORTO CARATTERISTICHE IMPORTO
14/05/1996 146 1 M / 2 F DI CATTURA — ITALIA €. 21.593,37
31/01/1997 400 1 M / 2 F DI CATTURA — EST EUROPA €. 74.140,40
11/07/1997 418 1 M / 2 F LEPROTTI D’ALLEVAMENTO €. 35.478,08
01/02/1998 500 1 M / 2 F DI CATTURA — EST EUROPA €. 119.177,08
01/02/1999 550 1 M / 2 F DI CATTURA — EST EUROPA €. 132.216,86
02/02/2000 620 1 M / 2 F DI CATTURA — EST EUROPA €. 126.480,08
01/02/2001 707 1 M / 2 F DI CATTURA — EST EUROPA €. 117.768,50
02/02/2002 809 1 M / 2 F DI CATTURA — EST EUROPA €. 127.739,84
08/02/2003 810 1 M / 2 F DI CATTURA — EST EUROPA €. 165.123,36
01/02/2004 633 1 M / 2 F DI CATTURA — EST EUROPA €. 118.098,37
02/02/2005 564 1 M / 2 F DI CATTURA — EST EUROPA €. 114.200,88
03/02/2006 573 1 M / 2 F DI CATTURA — EST EUROPA €. 110.000,00
01/02/2007 658 1 M / 2 F DI CATTURA — EST EUROPA €. 125.000,00
02/02/2008 715 1 M / 2 F DI CATTURA — EST EUROPA €. 120.000,00
FEBBRAIO 2009 300 1 M / 2 F DI CATTURA — NAZIONALE €. 40.003,20
811 1 M / 2 F DI CATTURA — NAZIONALE €. 74.920,06
02/02/2010 332 1 M / 2 F DI CATTURA — NAZIONALE €. 50.000,00
MAGGIO 2011 612 1 M / 2 F DI CATTURA — NAZIONALE €. 93.150,68
120 1 M / 1 F DI CATTURA — NAZIONALE €. 17.640,00
01/02/2012 576 1 M / 2 F NAZIONALI €. 90.000,00
05/02/2013 735 1 M / 2 F NAZIONALI €. 99.998,51
07/02/2013 72 1 M / 2 F PREAMBIENTATE €. 12.100,00
14/02/2014 e 18/02/2014 453 1 M / 2 F NAZIONALI €. 60.669,64
14/02/2014 98 1 M / 2 F PREAMBIENTATE €. 22.975,00
TOTALE 12.212 €. 2.068.473,91
£. 4.005.123.977

 

Le lepri che verranno immesse nel 2015

DATA N. CAPI RAPPORTO CARATTERISTICHE IMPORTO
1 M / 2 F NAZIONALI €. 100.000,00

 

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